Final Fantasy XV - Il Mio Viaggio


***spoiler alert***

Ho tantissimi post incompleti o da revisionare nelle bozze da poter pubblicare, ma durante la stesura e la costruzione finale degli articoli ho finito il mio viaggio in Final Fantasy XV. Si è creato il vuoto intorno a me e l’unico mio pensiero fisso era scrivere sull’argomento e parlane con voi raccontandovi tutte le mie sensazioni ed emozioni. Ma partiamo dall’inizio.
Ci tengo a mettere le cose in chiaro fin da subito, non sono un grandissimo fan di Final Fantasy (saga) ma ne ho sempre apprezzato il valore dei titoli nel corso degli anni. Non li ho giocati tutti, ai tempi provai il 7 e il 10 (mio preferito). Da allora non ho più toccato un FF e non ho prestato il minimo interesse nei giochi usciti dopo, neanche allo sviluppo travagliato del 15° capitolo. Uscito il suddetto gioco, uscite le prime recensioni diciamo che mi ero fatto un idea del prodotto, hanno stuzzicato la mia curiosità e dopo un annetto circa ho deciso di tuffarmi in questa Fantasia Finale. Ho scelto di farlo a 360°, non soltanto inserendo il gioco sulla mia PS4 e giocando le 70/80 ore classiche, ma di viverla nella maniera più completa possibile. Mai decisione fu più giusta.
Ho iniziato vedendo il Blu-Ray di Kingsglaive. Il film in questione narra le vicende avvenute poco prima dell’inizio del viaggio del principe Noctis. Magari in futuro ne farò una recensione più dettagliata, qui vi dico solo che ho apprezzato tantissimo il film, CG di altissima qualità, personaggi buoni e scene d’azione superlative. Tutto sommato per essere un film uscito da una costola del videogioco è più che sufficiente. Il finale dell’opera con la morte del protagonista, e non solo, mi ha fatto capire cosa mi sarei dovuto aspettare in game, ma invece da buon sordo quale sono non ho sentito il campanello d’allarme andando avanti soddisfatto dell’inizio del mio viaggio in Final Fantasy XV.
Ho proseguito con l’anime disponibile gratuitamente in SUB ITA sull’account Youtube ufficiale Square Enix. Per un totale di 5 episodi, questi hanno il compito di raccontare le storie dei quattro ragazzi che intraprenderanno l’avventura, come si sono conosciuti, spiegare i vari legami e chiarire vari punti che ritroveremo nel gioco.
Episodi forse un tantino brevi, disegni sufficienti ma abbastanza da poterti godere il tutto. La curiosità viene, soprattutto se ci si tuffa come me nell’esperienza in maniera totale. Non c’è altro da dover recensire, un semplice plus ma necessario per via del maggiore difetto di FFXV che scoprirete più in basso nell’articolo.
Ed eccoci finalmente all’opera principale. Ho fatto solamente 40 ore di gioco, ma ho finito la storia ed è proprio questo che mi ha colpito. Il gioco si lascia giocare, si vedono tutte le difficoltà nello sviluppo, ma resta comunque un gioco validissimo soprattutto fino al capitolo 8 in cui si può girovagare nel vasto mondo di Lucis facendo tante di quelle attività secondarie da perdersi letteralmente. Se cercate altro vi rimando alla recensione di qualunque altro sito, qui parlerò solamente di ciò che mi è arrivato come un pugno nello stomaco, e quello che mi ha spinto a scrivere il post di oggi: La storia.
Appunto, la storia si lasciava seguire benissimo, tra film, anime e inizio del gioco. D’un tratto si perde la bussola e iniziano i buchi di trama enorme. Per spiegare bene vi farò vari esempi: Gladio che ad un certo punto della storia decide di lasciare il gruppo senza dare spiegazione e con un semplice “Devo fare una cosa” (giuro ha detto proprio questo) con gli altri tre che si limitano a dire “Ok!”.
Ignis dopo il capitolo ambientato nella Venezia farlocca lo ritroviamo completamente cieco, così a buffo, senza venir mostrato il perché o il come eliminando chiaramente una scena importante ma soprattutto carica di emotività. Finiamo con Prompto che durante il viaggio in treno viene rapito da Ardyn, e come al solito i tre vanno avanti, dando senza alcun motivo per scontato il fatto che sia sopravvissuto. Ecco prima ho nominato Ardyn che in questo capitolo è il Villain. Mi piace, mi piace parecchio sia nel film che nel videogioco, tanto carismatico ma falciato da alcune scelte di trama infelici, resta comunque a galla per il rotto della cuffia. Non viene mostrata la fine dell’imperatore di Nifelheim tanto per completare il cerchio disastroso. Non puoi e ripeto non puoi per nulla al mondo eliminare del tutto il personaggio, piazzando solo i suoi abiti sul trono, senza mostrarmi la fine, la brutta fine che si meritava. Dopo la fine del film non vedevo l’ora di ucciderlo dopo le atrocità commesse in Kingsglaive alla città di Insomnia.
Potrei continuare per giorni ma non mi va di sparare sulla croce rossa anzi, Hajime Tabata dopo aver ricevuto in eredità il progetto ha fatto il massimo con quel che poteva. Non è facile completare un opera mastodontica in pochissimo tempo con la pressione di dover finire in un tempo limite ridotto. In una cosa però non ha fallito, colpirti duramente nella propria e personale emotività.

Dalla morte di Lunafreya all’ultimo minuto di gioco ho respirato una pesantezza, una depressione, una drammaticità a tratti insostenibile. Una scena pesante dietro l’altra ma che mi ha fatto empatizzare non solo con il protagonista ma anche con tutto il resto. Si arriva allo scontro finale realmente provati, con la volontà di arrivare finalmente al tanto e sospirato lieto fine…e invece no.
Il gioco finisce ancora peggio, muore anche il protagonista sacrificandosi per tutti, dunque vieni scippato anche dell’unica speranza riposta nel finale che non arriva anzi, scena-post credit che mostra un Noctis con Luna finalmente sposi con la benedizione del padre, ma si parla delle loro Anime.
Il senso di vuoto è ancora maggiore, quella malinconia che arriva dopo una SerieTV tanto amata e seguita, quel senso di affetto trasformato in tristezza che si prova per i personaggi che non vedrai mai più. La fine è arrivata ma è arrivata nel significato più triste possibile. Ci sono adesso i DLC ed altri contenuti  in arrivo in futuro che spiegheranno e colmeranno tutte quelle lacune presenti nella trama ma una cosa è certa, la fine è sempre quella e il prezzo da pagare per noi giocatori che abbiamo scelto di vivere questo viaggio intensamente è stato troppo alto da pagare.



Firmato: Christian Allegra

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